IL LAGO DI COMO
La storia di Cranchi Yachts è indissolubilmente legata al Lago di Como. Sulle sue sponde, infatti, Giovanni Cranchi apre la sua bottega a San Giovanni di Bellagio nel 1866.
La data ufficiale di fondazione della sua attività artigianale è fissata pochi anni dopo, nel 1870, anno in cui avviene la registrazione di quell’impresa destinata alla costruzione di imbarcazioni in legno.
Le auto ancora non circolavano su strada e già le prime barche Cranchi cominciavano a solcare le acque, iniziando un viaggio che continua ancora oggi attraverso i mari del mondo.
LA CRESCITA
Nel 1932 un altro Giovanni Cranchi, nipote di quel Giovanni che diede inizio alla dinastia, trasferisce l’attività della bottega a Brienno, ancora sulle sponde del Lago di Como, dandole sempre più la dimensione del cantiere nautico.
Fin da giovane, Aldo Cranchi, che ha ereditato dal padre la passione per la nautica e per le più precise tecniche di costruzione, applica il suo talento nell’ideare le linee di nuove barche e nel dare concretezza alla visione di un cantiere più moderno.
Nel 1970, a cento anni dalla fondazione della prima bottega, Tullio Monzino entra in società con Aldo Cranchi e il Cantiere si trasferisce, per espandersi, nella vicina Valtellina.
L’EREDITÀ
È lungo e affascinante il viaggio che porta dalle prime imbarcazioni in legno costruite a fine Ottocento nella bottega di Giovanni Cranchi fino ai nuovi yacht realizzati con materiali compositi e tecnologie all’avanguardia negli stabilimenti del Cantiere.
A passarsi il testimone, lungo questo percorso, sono state, una dopo l’altra, le generazioni della stessa famiglia.
Vero unicum nel panorama internazionale, infatti, il Cantiere prosegue la sua attività in modo indipendente fin dal 1870 con la famiglia Cranchi, da sempre ai vertici dell’azienda, che ancora oggi detiene la proprietà insieme alla famiglia Monzino entrata in società nel 1970.
PRESENTE E FUTURO
Oggi, con oltre 150 anni di storia alle spalle, il Cantiere ha assunto da tempo una gestione a carattere manageriale la cui guida resta nelle mani delle due famiglie, con il coinvolgimento diretto di Paola, Elena e Guido Cranchi e di Franco Monzino.